venerdì 22 luglio 2011

Del "..occhio alle trappole!"

Prendo tempo. Sono bravo a farlo. Le chiacchiere sono certamente il mio forte, la pazienza invece è una mercanzia che non sono ancora riuscito a trovare al mercato. C’è un desiderio di fondo di comunicare qualcosa, di andare avanti per vedere cosa succede. Coscientemente dissociato dalla realtà e in fase di peggioramento avanzato, penso distrattamente al prossimo futuro. Non sono abituato a farlo e tantomeno parlandone in prima persona. Colpa di quella natura polivalente tra bene e male, buono e cattivo, conciliante guascone e bastardo intollerante? Uno strano tipo con la cravatta un giorno mi disse che è colpa del mio cervello..secondo la sua teoria era proprio lui a farmi trappole continue. Forse la proverbiale guerra tra si e no.. ma qualcosa c’è nell’aria, il vento è differente.

Guardavo fuori dalla finestra con solo una scarpa ai piedi, pensando seriamente di togliermi anche l’altra.

lunedì 11 luglio 2011

Del "..e la chiamano fortuna!?"

La fortuna esite, o almeno io ci credo senza riserve. E' quella sensazione che si percepisce quando si sa che le cose andranno per il verso giusto, è la sicurezza che il mazziere ci regalerà quella carta necessaria per chiudere la scala, è quella vocina che ci dice che andrà tutto bene, è quel valore intangibile che aiuta i marinai nel mezzo della tempesta.. senza la quale non avrebbero il coraggio di combattere per vendere cara la pelle. C'è chi la chiama semplicemente fortuna, chi la chiama incoscienza, chi positività, e chi la vede solo come una forma di ingenua superficialità. La sostanza non cambia: la buona sorte è la vera arma segreta, il bazooka dei superpoteri.

Si dice che un giorno, mentre il nostro eroe girovagava ragazzino per un porto del quale nessuno ricorda il nome, fu avvicinato da un vecchio. Era malvestito e puzzava. I suoi abiti erano sporchi, ma di sartoria. I suoi occhi erano segnati, ma buoni. Lo chiamò per nome e, nascosto da sguardi indiscreti, disse tutto d'un tratto: Non guardarmi così perchè tu nemmeno ti immagini cos'ho fatto io quando ci credevo. Sono stato affarista, giocatore, marinaio, trapezista e anche Ministro delle Cose. Ma purtroppo oggi quando siedo al tavolo e aspetto una carta, questa non arriva. Se dovessi concludere un'affare già saprei che cadrei in un tranello. Ce l'ho ancora la Fortuna, è dentro di me..ma purtroppo non ci credo più. Te la regalo perchè m'ha lasciato. M'ha lasciato perchè non ci ho più creduto.

Il piccolo fenomeno se ne andò, ricco di questo tesoro che da quel momento gli cambiò per sempre la vita.