giovedì 28 maggio 2009

Delle "Cose di un altro mondo"

C’era qualcosa che quella notte aveva un sapore differente. Pesandoci bene erano giorni ormai che il nostro eroe avvertiva fermento dentro e fuori dal contenitore.

Una sorta di irrequietezza di fondo che le puttanate a volte riempivano, ma che sempre più spesso tornava in superficie manifestandosi con un senso di confusione cosmica dovuta alla mancanza di qualche tassello nel quadro generale.
Succede che questo fermento celebrale aveva ottime possibilità di essere il travaglio di qualcosa che gli impiegati che lavoravano a tempo determinato nel cervello stavano duramente elaborando. Visto il caos presumo che il budget fosse limitato e alcuni archivi fossero stati affidati a microapprendisti fannulloni. Si trattava poi solo di questo: ritrovarsi nel proprio disordine e dare fiducia alla ciurma.


Forse era solo il periodo ma la tolleranza stava raggiungendo il fondo del barile, e siccome il Dio del Rock è sempre stato un tipo spiritoso (mi dicono sia lui che abbia inventato le barzellette sul dottore e il gioco della bottiglia..), prima mise alla prova i nervi del malcapitato e poi con una scusa qualsiasi lasciò spuntare dall’ultima mensola dell’armadio nella cambusa, la valigia delle grandi occasioni.


I punti di riferimento erano nascosti sotto un mare di cagate, ricordi della cresima e di quella volta che all’asilo vide la sua compagna di classe in mutandine (che momento doveva essere!). Alcuni di quelli che stavano con lui per mare erano stati colti da paurosi deliri probabilmente dovuti a un boccale d’acqua salata, altri avevano solo abbandonato la nave prima della tempesta, e c’era anche chi invece si era messo a mischiare incautamente la merda alle spalle del Capitano.
Il nostro eroe non sapeva bene come, ma c’era qualcosa nell’aria che lo rendeva agitato come un cane prima del temporale.


“Quelle nuvole non promettono niente di buono” disse il mozzo guardando lontano all’orizzonte.


“Vedi verme codardo e spregevole, quello che possiamo fare è cambiare rotta cercando di evitare l’uragano, allungando il percorso stabilito per acque sconosciute, prolungando la navigazione e aumentando così naturalmente l’esposizione al rischio di imbatterci nei gendarmi. Ma c’è un’altra possibilità a nostra disposizione: puntare dritti verso il ciclone, perché lo conosco e credo che quel codardo non sia così bastardo come sembra.. e ti confesso che al solo pensiero mi sento come un ragazzino adolescente dopo i suoi primi sei mesi di navigazione, arrapato al cospetto di una giovane puttana di porto.”


Era quasi l’alba e tutto sembrava ormai andare per il verso giusto...

lunedì 4 maggio 2009

Del "Credere ai mostri, alle fate e alla mamma"

Credo che se continuano a rompermi le palle in ogni posto dove metto piede, dovrò necessariamente ingessarle o almeno nascondermi per bene. Credo che non sia così difficile come dicono, ma nemmeno così facile come dico io. Credo che fumare faccia veramente male, ma va bene così. Credo che quelli che possiedono la verità in tasca in realtà possiedono solo un pugno di insicurezze nascoste sotto le chiavi, l’accendino e le monetine. Credo che la maturità sentimentale sia solamente un invenzione dei comunisti russi (teoria del complotto). Credo che ci sia un Elvis che controlla divertito la situazione da un punto di vista rialzato da dove le cose si vedono meglio. Credo che ci siano cose non comprensibili, ma che non sono sempre poi così interessanti. Credo che un giorno o l’altro sarà il caso di prendersela un pochino con calma, ma non oggi. Credo che gli amici veri siano pochi, e alcuni all’occorrenza te la buttano comunque nel culo senza troppi complimenti. Credo che dormire otto ore al giorno sia la cosa ideale, ma allora quando cazzo ci si diverte? Credo che sia tutto a portata di mano, il problema è sapere dove andare a prendere le cose. Credo che oggi la capacità critica sia un superpotere. Credo che Brooke Forrester sia un gran puttanone, ma che una così in famiglia la vorrebbero tutti. Credo che devo portare a termine almeno una cosa di quelle che comincio. Credo che i Griffin siano meglio dei Simpson. Credo che ci sia una grande confusione con cui convivere e che sia meglio mettersi in testa che fare ordine è possibile, ma solo a patto di prostituirsi nello standardmodello pensato per dare un senso a cose che molte volte non c’è. Calma..

..pressure, pushing down on me pushing down on you..