giovedì 3 marzo 2011

Del "..forse meglio chiedere indicazioni!"

Era una notte come tante ma fredda come poche, quando sentii parlare per la seconda volta di quel posto. Allora non c’erano informazioni a riguardo e chi ci era stato, o conosceva la strada per arrivarci, si guardava bene dal fare pubblicità. Le persone che ci erano passate le si riconoscevano immediatamente, forse anche perché guidavano in retromarcia e cominciavano la cena dal tiramisù. Ad uno sguardo inesperto potevano sembrare solo dei balordi con il vizio del fumo, ma dietro a quell'apparente fare bizzarro c’era molto di più.

Fino a qualche badaboom fa non era affatto difficile incontrarli per strada. Li si trovava al cinema, nei club, alle sagre e persino ai funerali. Anche qui li si riconosceva agilmente per via del fatto che erano gli unici che sorridevano dall’inizio alla fine della funzione.

Mio nonno un giorno mi disse: “Sfido che sghignazzano tutto il giorno, anch’io ricordassi la maledetta strada per quel posto me la passerei a ridere facendo grosse macarene..”. Lui c’era stato per davvero nel periodo successivo alla guerra ma poi, come spesso purtroppo capita, non ha più avuto tempo per le cose che lo facevano stare bene. Alcuni suoi amici anziani bazzicavano ancora quel posto.. e lui questo non lo sopportava.

Non ho mai capito se lui sapesse quanto quel posto fosse vicino, e nemmeno se fosse al corrente del fatto che io ci andassi ogni volta che il Grande Elvis me ne dava la possibilità. Ho sempre negato di conoscere quel posto, forse perché mi accorgevo che con il passare del tempo le persone che lo frequentavano erano viste piuttosto male.

Ad un certo punto non si vedeva più così tanta gente in giro per la città che ci andasse, e bisognava stare attenti perché le persone che non ci erano mai state odiavano quel posto tanto da fare qualsiasi cosa affinché la gente cambiasse strada.

Chi non aveva mai avuto l’opportunità di andarci lo si riconosceva tanto bene quanto quelli che lo amavano più di ogni altra cosa. Forse il loro fastidio nasceva solo dal fatto che avrebbero voluto andarci, ma probabilmente era molto più semplice appesantire il bagaglio di chi vi era diretto.. con l’ignobile intento di modificarne il percorso.

Mio nonno c’era stato, l’aveva vissuto sul serio e un bel giorno si dimenticò la strada per arrivarci. Il resto della sua vita l’ha passata a cercare di tornare in quel posto, detestando quelli che ancora lo frequentavano assiduamente.

Credo che mio nonno mi abbia insegnato a non perdere la strada di casa