giovedì 19 maggio 2011

Dell' "Anatomia di un Paraculo"

Vittime degli eventi o vittime di se stessi, di questi tempi essere un Paraculo è una vera e propria fatica. Consideriamo che un simpatico guascone Paraculo (dal greco Para Culos) è una specie in via d’estinzione ogni anno più rara (pare che ogni minuto nel mondo ne muoiano sette). Questo non capita per le avverse condizioni climatiche o per lo scioglimento dei ghiacciai con relativo innalzamento delle maree, quanto per il mutamento dell’ecosistema circostante e l’ostilità degli altri animali. Il Paraculo è un’animale positivo e fiducioso nel futuro. Non si lamenta troppo anche quando potrebbe farlo e in genere trova il lato positivo delle cose. Appare menefreghista, ma solo perché attribuisce molta importanza a poche cose. Schiva i problemi e canta canzoni. Dei giudizi degli altri tendenzialmente se ne frega e trova il lato divertente delle cose serie. Non ama pagare i conti, è egocentrico, pieno di vizi e odia i rompicoglioni. È anche un buon atleta sulle distanze brevi e riesce a far perdere le sue tracce in situazioni di pericolo. Odia tensioni e negatività perché lo costringono a sforzi superiori al normale (è anche molto pigro). Risente molto del pessimismo dilagante, di chi non riesce ad apprezzare le cose belle e di chi caca facili giudizi. La caccia al Paraculo è drammaticamente diffusa anche se illegale in buona parte del mondo, e la migrazione della specie è spesso l’unica alternativa alla morte del povero Paraculo.

Dio salvi il Paraculo!